Disciplina delle Locazioni brevi

Locazioni brevi – inquadramento e tassazione

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Il D.L. 50/2017, convertito dalla L. 96/2017, e la circolare AdE 24/E/2017, definiscono locazioni brevi i contratti di locazione di immobili ad uso abitativo di durata non superiore a 30 giorni stipulati da persone fisiche al di fuori dell’esercizio di attività d’impresa. Gli immobili devono riferirsi alla sua sfera privata e non devono dunque far parte del patrimonio aziendale.


Il proprietario non deve aprire la partita IVA se destina a locazione breve non più di 4 appartamenti per ciascun periodo d’imposta. Per “destinazione” si intende la mera intenzione di locare per un breve periodo, proponendo l’immobile sul mercato (ad es. pubblicizzando l’inserzione sulle piattaforme turistiche), indipendentemente dal numero di contratti che vengono effettivamente stipulati nel corso dell’anno (anche avente ad oggetto lo stesso immobile). 


Dal punto di vista fiscale, la locazione breve consente al proprietario di poter optare per l’applicazione della cedolare secca nella misura del 21% per ciascun contratto stipulato.


Tuttavia, il DDL di bilancio ha modificato la norma sulle locazioni brevi, per cui è probabile che dal 2024 venga previsto l’aumento della cedolare secca al 26%, ma soltanto in caso di destinazione a locazione breve di 2 o più appartamenti. In caso di locazione di un solo appartamento l’aliquota resterebbe confermata al 21%.

Stefano Parato

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Stefano Parato – Dott. Com./Rev. Cont.

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